Ricorso al T.A.R.: qualcuno vuole difendersi a spese del Comune

Rammaricati nell’aver, con il nostro ultimo articolo, reso satollo il prof avv. Domenico Lo Polito, ed evidentemente ingrati per non aver fatto tesoro della lezione di diritto amministrativo fornita nella sua risposta, con la quale ha sancito l’obbligatorietà della costituzione in giudizio dell’Ente, ci permettiamo, sommessamente, di consigliare al primo cittadino di leggere anche la pagina n.2 del ricorso, nella quale sono elencati tutti gli altri soggetti a cui è stato notificato, ciò al fine di evitare che il lettore possa travisare la realtà.
A ben leggere sono potenziali resistenti tutti i consiglieri comunali, compreso tutti quelli di minoranza, i quali valuteranno l’opportunità dell’eventuale loro costituzione nel giudizio, così come il Comune ha già fatto anche se in modo assolutamente generico.
Restiamo sconcertarti, infatti, nel leggere le esternazioni pubbliche di Lo Polito secondo le quali, testualmente “… Il legale nominato dal comune difenderà gli interessi del comune. Gli stessi che loro hanno individuato visto che loro lo hanno chiamato in causa…” poiché, forse, non ha tenuto in debita considerazione che ai sensi dell’art. 130, comma 3, lett. a) del codice del processo amministrativo, il ricorso DEVE ESSERE (enfasi aggiunta), necessariamente notificato “all’ente della cui elezione si tratta, in caso di elezioni di comuni, province, regioni… “ da ciò però non deriva alcun obbligo per il Comune di partecipare al giudizio. Tanto è vero che, ad adiuvandum, durante l’espletamento del suo primo mandato elettorale, un candidato nelle sue liste, avv. Angelo Loiacono, propose ricorso, anch’esso ai sensi dell’art. 130 c.p.a., contro l’elezione a consigliere comunale del Presidente del Consiglio dell’epoca, Eugenio Salerno, con conseguente e necessaria notifica del ricorso all’Ente guidato da Lo Polito.
Il Comune di Castrovillari, guidato da Lo Polito anche in quell’occasione, non ha ritenuto opportuno costituirsi in giudizio, nominare un avvocato, e aggravare le spese pubbliche, non trovando interessi pubblici da tutelare.
Stranamente, Lo Polito nel nostro caso, invece, si è sentito in dovere di nominare un avvocato, gravando di costi le casse dell’Ente, per tutelare fantomatici interessi pubblici, poiché non specificati neanche in delibera, che guardacaso sarebbero coincidenti piuttosto con i suoi a mantenere la poltrona di sindaco, considerato, fra l’altro, che nel ricorso, anche questa volta, non sono stati individuati comportamenti illegittimi del Comune, ma solo ed esclusivamente condotte riferibili a soggetti od organi che nulla hanno a che fare con l’Ente. Forse più che di misura colma questo è un chiaro esempio in cui si sono adottati due pesi e due misure.
Non possiamo non augurarci che la reiterata domanda postasi da Lo Polito nel suo scritto: “ … allora mi richiedo: se il comune non ha interesse perché lo hanno chiamato in giudizio … ” abbia avuto esaustiva risposta.
In effetti dopo tale dovuto chiarimento a noi alcuni interrogativi sorgono naturali: forse gli interessi della Città hanno anch’essi colore politico? Forse un ricorso presentato da un esponente di minoranza legittima la costituzione dell’Ente mentre se presentato da un suo candidato, poi nominato da lui assessore, non legittima il Comune a resistere nel giudizio? Noi siamo certi che gli interessi tutelabili e le valutazioni da fare, anche al fine di evitare ultronei aggravi di spesa a danno dei cittadini, siano i medesimi!
Nella speranza che ciò chiuda questa vicenda mediatica, la Città aspetta dall’attuale amministrazione altre e più importanti risposte, con ricadute positive nella quotidianità dei concittadini.
Sarebbe opportuno che il prezioso tempo del primo cittadino fosse dedicato, per esempio, a dare gli indirizzi al fine di far asportare i detriti che le piogge di luglio hanno portato sulle strade di Castrovillari; oppure potrebbe sollecitare il dirigente del settore tecnico, che ha sottoscritto il contratto integrativo per la gestione integrata dei rifiuti urbani, ad applicare le clausole ivi previste; gli LSU/LPU aspettano ancora risposte certe sulla possibilità della loro stabilizzazione (… siamo tempestivi nei pagamenti?). Quando si riterrà opportuno dare l’indirizzo per la predisposizione dei bandi per la gestione dei beni comunali? Quando verrà portata all’attenzione del Consiglio Comunale la proposta di modifica dello statuto comunale con il quale formalizzare ed istituzionalizzare le figure degli “assessori senza portafoglio” attualmente “semplici” cittadini, che girovagano sine titulo negli uffici comunali venendo a contatto con informazioni sensibili? La città, ancora, è curiosa di sapere perché si è mutato il calendario gregoriano prevedendo che l’estate castrovillarese si protragga fino ad ottobre inoltrato.
Publio Cornelio Tacito insegna che Sine ira et studio (senza ira e parzialità), è il principio morale a cui si dovrebbe improntare anche la condotta di chi ha il compito di gestire la cosa pubblica, oltre gli ovvi principi moderni a cui una Buona Amministrazione deve conformare il proprio agire.

Coordinamento politico Liste Civiche

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