Comunicato Stampa. SINDACATI, MERCURE e ALTRI INGANNI

Si è riunito il 19 febbraio scorso il “Tavolo” MISE/Osservatorio Ambientale sulla centrale del Mercure. Quello, per intenderci, il cui funzionamento è finanziato da ENEL con centomila euro l’anno (!), e i cui componenti (Ente Parco, Regione Calabria e Basilicata, Comuni firmatari del famigerato “accordo”) stanno riscuotendo, sempre da ENEL, oltre 18 milioni di euro con le cosiddette “compensazioni”. E, al “Tavolo” ci sono anche i Sindacati firmatari dell’accordo, a cui sono stati destinati non soldi ma “accordi di programma”. Senonché, di attuazione di questi accordi, dopo oltre due anni dall’apertura della centrale, neanche l’ombra. Le migliaia di posti di lavoro, il progresso irrefrenabile, il coinvolgimento di operatori locali di ogni specie e tipo…niente di tutto questo. In cambio, il consueto inquinamento, i rischi per la salute, le prepotenti infiltrazioni criminali nel traffico delle biomasse che ha tenuto e tiene banco sugli organi di informazione. Rischi di cui TUTTI, Sindacati compresi, erano già stati messi al corrente. Da anni. Ma tant’è. L’importante era che la centrale partisse.

Risulta, perciò, strano, ma soprattutto assai tardivo, un comunicato stampa della CGIL Basilicata, inizialmente contrarissima alla riapertura della centrale del Mercure e poi addivenuta a ben più miti consigli. Nella nota, il Segretario Generale della CGIL Basilicata lamenta la poca chiarezza su inquinamento, impatto ambientale e rischi per la salute. Né manca un riferimento preoccupato – con solo qualche anno di ritardo- alle infiltrazioni criminali, per finire poi con le voci, per altro ampiamente anticipare dagli organi di informazione e dal Forum “Stefano Gioia”, circa la probabile vendita della centrale ad altro Gruppo industriale.

E il Segretario Generale della CGIL Calabria, da sempre sostenitore della centrale ENEL? Allo stato, non pervenuto.

A margine di quanto letto nella nota della CGIL Basilicata, ci permettiamo di fornire una sola, incontrovertibile informazione. Ove mai, la CGIL fosse interessata alla tutela della salute delle popolazioni residenti –oltre che di quella dei lavoratori- sappia che E’ IMPOSSIBILE stabilire i reali rischi che esse corrono, per il semplice fatto, da noi denunciato ed ammesso dallo stesso Amministratore Delegato di ENEL -Francesco Starace- che lo studio del microclima, fondamentale per gli studi sulle ricadute degli inquinanti pericolosi per la salute, presente nelle carte di progetto, riguarda non già la valle del Mercure, bensì quella di Latronico. Con conseguente impossibilità di posizionare le centraline di monitoraggio dell’aria in maniera utile ed attendibile.

Ma tant’è. ‘Ndrangheta, mancata occupazione, rischi per la salute, che volete che sia. L’importante è che la centrale continui a funzionare. In ogni caso.

23 febbraio 2018

Forum “Stefano Gioia”

delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani per la Tutela della Legalità e del Territorio

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