Comunicato stampa Forum Stefano Gioia su Operazione “STIGE”

L’Operazione “Stige” condotta dalla Procura Antimafia di Catanzaro sta mettendo in luce una situazione di infiltrazione criminale nel campo dei tagli boschivi destinati alle centrali a biomasse che forse era difficile immaginare. Anche se gli appetiti criminali erano stati oggetto delle fortissime denunce del Responsabile della Protezione Civile calabrese –Carlo Tansi- che proprio a interessi ‘ndranghetisti ascriveva buona parte della responsabilità degli interminabili e disastrosi incendi boschivi che hanno flagellato la Calabria la scorsa estate, come mai prima. Così come l’ex generale dei Carabinieri, nominato Commissario di Calabria Verde –Aloisio Mariggiò- aveva addebitato alla “mafia dei boschi” grandi responsabilità per i tagli boschivi illegali, pur essi in rapporto con le distruttive necessità delle centrali a biomasse calabresi, in primo luogo quella del Mercure -di proprietà ENEL- nel Parco Nazionale del Pollino.

Difficile da immaginare era però la gravità, la penetrazione e la diffusione addirittura a livello internazionale del fenomeno criminale che ha portato all’arresto, sin qui, di 169 persone.

E tra gli arrestati, come è ormai ben noto, anche grandi fornitori di ENEL per la centrale del Mercure. ENEL che in un imbarazzatissimo quanto grottesco comunicato si è affrettata a minimizzare e ad assicurare l’immediata cessazione dei contratti con questi fornitori. Quasi che questi gravissimi accadimenti fossero intervenuti come un fulmine a ciel sereno. Bene, COSI’ NON E’!

L’evidente rischio di infiltrazioni criminali nel business delle biomasse era evidente da anni, da prima del 2010 (OLTRE 7 ANNI!) ed è stato puntualmente e ripetutamente rappresentato ad ENEL, anche negli anni in cui “sostenitori” del progetto della centrale del Mercure provvedevano a minacciare o –peggio- ad aggredire oppositori del predatorio progetto-Mercure.

Gli stessi massimi vertici dell’Azienda elettrica, a cominciare dall’Amministratore Delegato (AD) –Francesco Starace- e dalla Presidente – Patrizia Grieco- hanno avuto informazioni dirette, per ben due anni consecutivi, nel 2016 e 2017- durante l’annuale Assemblea degli Azionisti ENEL e, una volta di più, addirittura per iscritto, con una nota cui ha fatto seguito una risposta ufficiale dell’ENEL, densa di rassicurazioni e garanzie che I FATTI di questi giorni hanno clamorosamente smentito.

Il Codice Etico e la Tolleranza Zero contro la Corruzione di ENEL sono semplici slogan, parole vuote e senza alcun significato!, smentite oggi e ieri da FATTI reali e concreti. E aspettiamo ulteriori sviluppi che crediamo non mancheranno di certo.

Ma c’è una cosa che vogliamo, in particolare, porre all’attenzione della dirigenza ENEL e del suo AD.

L’ing. Starace –sempre durante l’assise massima dell’azienda, l’Assemblea degli Azionisti- ha pubblicamente garantito che ove la centrale del Mercure, al centro di ormai quindicennali lotte popolari, avesse creato ulteriori problemi, ENEL non avrebbe esitato a chiuderla. Ebbene, quel giorno è arrivato; la cancrena criminale, che sta accompagnando la centrale del Mercure dal primo giorno del suo funzionamento e che covava già da anni, impone la cessazione di una attività che ha da sempre coniugato guadagni tanto lucrosi quanto riprovevoli per ENEL, con gravissimi danni all’ambiente e rischi per la salute delle popolazioni residenti. Attività che ora sappiamo con certezza aver foraggiato fin dall’inizio la criminalità organizzata.

13 gennaio 2018

 Forum “Stefano Gioia” delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani per la Tutela della Legalità e del Territorio

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