Liste Civiche. Perché non si sono abbassate le aliquote e le tariffe tanto criticate dal Lo polito candidato e oggi sindaco della Città?

COMUNICATO STAMPA

Questa amministrazione, come al solito, è insuperabile nella politica dell’annuncio! Nell’ultimo consiglio comunale, con ben 14 punti in discussione, la maggioranza, che supporta l’amministrazione Lo Polito, non si è sentita in dovere di spiegare alla città ciò che ha in animo di fare per il 2017.
Per la prima volta nella storia amministrativa di Castrovillari si è approvato il preventivo 2017 senza aver, prima, chiuso i conti dell’anno 2016; per la prima volta nella storia politica di Castrovillari il silenzio tombale di tutti i consiglieri di maggioranza è calato nella sala consiliare!
Mai è accaduto, prima del 13 aprile, che un sindaco non prendesse parola, nella massima assise democratica di Castrovillari, al fine di illustrare la “manovra finanziaria” comunale. Il Consiglio Comunale di Castrovillari è stato relegato ad un ruolo di mero organo di ratifica di atti di giunta.
Le funzioni del Consiglio Comunale sono, invece, quelle di formare l’indirizzo politico della città, di dare l’impulso e di essere da stimolo all’amministrazione.
Il Consiglio Comunale è il luogo dove si deve svolgere il dibattito politico cittadino, non dove si alza solo la mano senza aprire bocca.
Nel merito, poi, dei punti in discussione quello che si registra non è tanto la scarsa “agibilità” finanziaria, quanto, piuttosto, la conferma di tutto ciò che il commissario prefettizio, dott. Mariani, aveva adottato nel suo anno di attività.
I cittadini più attenti ricorderanno gli attacchi provenienti da Lo Polito e rivolti, nella sua campagna elettorale del 2015, al commissario prefettizio ed ai consiglieri comunali dimissionari, additati dai palchi come gli unici responsabili dell’aumento, ai massimi, di tutte le aliquote e le tariffe pubbliche.
Ebbene, per ben 3 bilanci consecutivi Lo Polito, la sua amministrazione e la sua maggioranza, hanno confermato tutto quello che il Dott. Mariani ha fatto. Per ben 3 anni tutte le aliquote e le tariffe pubbliche sono rimaste ai massimi!
Perché non si sono abbassate le aliquote e le tariffe tanto criticate dal Lo polito candidato, durante la sua campagna elettorale, ed oggi sindaco della Città?
Domanda a cui, da quasi due anni, si attende una risposta.
Così come è singolare il silenzio dei revisori dei conti difronte all’esplicito quesito posto, da noi consiglieri delle Liste Civiche di Solidarietà e Partecipazione, circa la completezza del documento contabile del 2017. La domanda è stata obbligata perché nel 2016 era “misteriosamente” saltata una colonna del bilancio di previsione, poi inserita solo in novembre, in sede di assestamento. Noi lo avevamo scoperto e denunciato pubblicamente, tant’è che il sindaco Lo Polito ha dovuto ammettere “l’errore”, guarda caso però, solo dopo la nostra esplicita richiesta in Consiglio. Nessuno si è sentito in dovere di notiziare tutti i consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, della “svista” avuta; solo il solito silenzio, perché di tale insipienza la città non deve saperne nulla!
Nulla si è previsto per le politiche giovanili, nulla per la formazione professionale dei dipendenti comunali, eppure le possibilità finanziarie ci sono, basti pensare che l’Amministrazione Lo Polito è l’unica che può vantare una corposa riduzione del personale dell’Ente, per pensionamenti e cessazioni del rapporto di lavoro; tra il 2015 e la fine del 2017 la pianta organica del personale si riduce di ben 21 dipendenti, una enorme diminuzione di spesa che questa amministrazione non è stata in grado di utilizzare al meglio, non avendo previsto nessuna forma di progressione per i dipendenti “contrattualizzati” e neppure la trasformazione in full-time dei tanti dipendenti con contratto part-time a 30 ore.
Non va meglio negli altri settori strategici: solo 700 euro stanziati per l’agricoltura, agroalimentare e pesca; 2.500, euro per il trasporto pubblico locale, 5.000 euro per il sistema di protezione civile; solo 20.000 euro per l’edilizia residenziale pubblica e economico–popolare; solo 20.000 euro per la tutela, valorizzazione e recupero ambientale; solo 22.500 per le piccole e medie imprese; in sostanza, tutti i settori che in campagna elettorale sono stati sbandierati come settori su cui investire per la “ripresa”, non hanno le risorse finanziarie per poter agire concretamente sul territorio. Così come non un centesimo è stato stanziato per i comitati di quartiere, sui quali si sono sprecati fiumi di inchiostro. Immutato per il 2017 rimane anche il pagamento della TARI a carico dei cittadini, e le poche agevolazioni previste sono per lo più fittizie. Anche per il 2017 l’Ente non attuerà il passaggio al sistema della tariffa puntuale basato sull’effettiva produzione di rifiuti prodotti, che avrebbe consentito una diminuzione significativa dei costi a carico dei cittadini e vantaggi per le aziende come la deduzione fiscale di iva e quota parte di imponibile.
Tutto resta come nel 2016, tutto è fermo da anni, senza una visione di città, in compenso si esulta per l’aumentano degli stanziamenti per le borse lavoro, quando in realtà non si dovrebbe festeggiare per l’aumento della povertà.
Dove sta, la vera demagogia e il vero populismo?
Maria Antonietta Guaragna
Ferdinando Laghi
Giuseppe Santagada

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